La guida artistica e manageriale dell’architetto de Bevilacqua ha impresso un’accelerazione a tutta l’azienda. Il suo contributo si è espresso in una spinta d’innovazione che ha principalmente incluso uno sguardo consapevole nei confronti delle nuove sfide tecnologiche con riferimento soprattutto all’illuminotecnica. È lei che con volontà ha individuato nella sostenibilità ambientale una necessità e nel coinvolgimento di firme internazionali quello scambio tra saperi e estetiche che caratterizzerà il futuro di Danese Milano. Intanto sono entrati in scuderia innovatori come James Irvine, Paolo Rizzatto, Yves Behar, progettisti intellettuali come Marco Ferreri, nuove voci come Francisco Gomez Paz.
Carlotta de Bevilacqua con un esemplare della lampada Ina. Alle sue spalle alcuni dei “Simboli Sinsemantici” di Enzo Mari.
Dall’inizio degli anni 2000 il piano -1 del quartier generale di Danese Milano è un laboratorio di prototipazione e sviluppo prodotto.
Enzo Mari è il riferimento di Danese Milano. Carlotta de Bevilacqua intrattiene con il maestro un rapporto speciale di confronto e scambio creativo
Il designer svedese Sami Rintala sviluppò un micro interno mobile per Danese Milano. Qui con Carlotta de Bevilacqua negli spazi di Villa Danese a Milano.
In azienda Francisco Gomez Paz ha mosso alcuni passi fondamentali della sua carriera di progettista.