Per Ron Gilad il vaso di fiori è un oggetto dalla triplice vita: scultura, vaso, utile scherzo. Per Danese Milano ne estende le funzioni attraverso un meccanismo basico e ironico mai fine a sé stesso perché impone la stringente riflessione dell’utilità. Ecco che ritorna l’archetipo di vaso presentato lo scorso anno in una versione la cui tradizionale imboccatura superiore è ostruita per evitare che da vuoto il vaso accumuli polvere. Poi una volta girato l’imboccatura del vaso diventa base e quella che solitamente è interpretata come tale diviene l’apertura dove inserire acqua e fiori.